La soluzione più facile, apparentemente, è di reagire negativamente alla negatività. Piangere se l’altro piange, urlare se l’altro urla, aggredire se l’altro aggredisce, in una escalation senza fine.
Oppure esiste un’altra via.
Possiamo scegliere di non reagire, ma di seguire il corso della nostra vita, offrendo all’altro il meglio della nostra luce.
Questo non significa affatto
farsi calpestare, tutt’altro, manteniamo, il punto ma senza distruggere tutto solo perché l’altro è distruttivo.
Facciamo un esperimento, la prossima volta che ci capita.
Se abbiamo intorno persone frustrate ed impazienti, manteniamo la focalizzazione.
Se abbiamo intorno persone arrabbiate, esercitiamo la compassione e la calma.
Se abbiamo intorno persone scoraggiate, offriamo loro la speranza.
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