Spesso, uno degli ostacoli principali alla pratica costante della meditazione è l’aspettativa che, attraverso di essa, si trovi un immediato beneficio, in termini di soluzione ai problemi pratici che abbiamo, di benessere psicofisico, di sollievo dalle nostre difficoltà.
Questa aspettativa, se non immediatamente soddisfatta, può provocare frustrazione e la conseguente sensazione che “meditare non faccia per noi”.
In realtà, meditare è aprire un dialogo con se stessi, con il proprio mondo interiore, con la propria Anima ed il suo percorso spirituale.
Significa intraprendere un percorso, con curiosità, con amore per se stessi e senza paura, di osservazione del mondo dal punto di vista dell’Anima. Con la consapevolezza che si tratta di un percorso infinito, che mette in moto, in maniera armonica, energie profonde e ci apre prospettive del tutto inesplorate.
E, piano piano, si arriva a quel senso di pace interiore, di profonda serenità, di osservazione amorevole del proprio divenire, che ciò che all’inizio ci sembrava così essenziale (benessere, abbondanza, liberazione dalle emozioni negative) ora diventa solo una piccola conseguenza di un risultato ben più consistente: aver trovato, per la prima volta, davvero noi stessi.