Sembra banale, ma è stata una conquista.
Superare la smania di apparire migliore, di evitare le critiche, di piacere per forza.
Tutte cose che l'altro percepisce e che, spesso, giudica e fraintende.
Cose che dividono dall'altro, da quello che prova, da quello che sente, da quello che è.
Essere me stesso mi ha aiutato a sperimentare l'Unità in questa apparente mondo di separazione.
Perché ciò che nell'altro risuona è qualcosa che risuona in me, e ciò che di me all'altro non piace forse è ciò che anche io voglio cambiare di me.
Non è difficile da fare, basta ascoltare se stessi.
Ridere se si ha voglia di ridere, piangere se si ha voglia di piangere, mostrare senza timore le proprie debolezze e senza orgoglio le proprie forze.
Con onestà e con trasparenza.
E con tanto amore per se stessi.
Questo, almeno, secondo me.

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