Ma anche se, in questo modo, ci sembra di evitare il conflitto, paghiamo questo risultato a breve termine con una sorda rabbia ed un rancore che accumuliamo, progressivamente, fino a non farcela più.
Io credo che un modo per volerci bene sia quello di definire, a noi stessi prima che agli altri, un confine chiaro di dove comincia il nostro spazio e di dove finisce quello dell’altra persona.
Per far questo, possiamo imparare a dire no senza sentirci in colpa, a distinguere i nostri pensieri dai pensieri degli altri, a rilasciare la convinzione bloccante che saremo puniti se non assecondiamo gli altri o quella che dobbiamo essere docili se vogliamo mantenere il loro rispetto o il loro amore.
Lavorando su questi aspetti, infatti, è possibile definire meglio i nostri confini e soprattutto imparare a difenderli con garbo ma con fermezza.
E far sentire davvero i benvenuti coloro che li rispettano, senza accettare passivamente chi vuole invaderli.

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